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Un nastro rosa al braccio, che spicca sia sul nero del classico “chiodo”, elemento fondamentale dell’abbigliamento dei bikers, sia sul giallo delle tute della Protezione civile. Il simbolo adottato dalla Lilt (ma non solo) per diffondere la cultura della prevenzione dei tumori femminili è stato protagonista del “road show” organizzato, con la collaborazione della Lilt friulana, dall’associazione Vanessa “Un Ponte per la Vita e la solidarietà” Aps di Staranzano.
Oltre 50 i bikers – alcuni con passeggero a bordo – che sabato scorso hanno fatto fatto tappa a Manzano, Tavagnacco e Campoformido (tutti Comuni che hanno in corso con Lilt Associazione provinciale di Udine un protocollo d’intesa) per poi concludere il loro viaggio, accompagnati da una “staffetta” motociclistica della Protezione Civile a Udine, dinanzi allo storico ingresso dello stadio Moretti, dove sono stati accolti dal presidente della Lilt, Giorgio Arpino, e dall’assessore comunale alla salute Stefano Gasparin.
«Ci sono stati momenti di commozione intensa – racconta Arpino – quando i bikers hanno consegnato in ciascuna tappa una rosa ad una signora del luogo, paziente o ex paziente oncologica”. Un gesto di gentilezza e solidarietà per sottolineare l’importanza del male oncologico e rafforzare l’invito alla prevenzione come stile di vita. In ciascuna località, i “bikers in rosa” hanno inoltre consegnato un grande nastro rosa ai rappresentanti delle Amministrazioni comunali, presenti con fascia tricolore».

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In copertina e all’interno soste dei “bikers in rosa” a Udine (ex Moretti) e a Tavagnacco.

 

 

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